Durante l’assemblea
elettiva della Confesercenti, tenutasi presso l’Auditorium della Musica di Roma
il 19 giugno scorso, il presidente Marco Venturi, nella sua breve relazione, ha
evidenziato le problematiche che hanno attanagliato le piccole e medie imprese
nell’arco dell’ultimo quinquennio. «La
pressione fiscale è sensibilmente aumentata, anche e soprattutto per le imprese.
Il credito si è ridotto drasticamente nelle quantità ed è aumentato
sensibilmente nei costi. Il Governo deve sostenere la ricapitalizzazione dei
Confidi in modo da rendere più fluido e più consistente il finanziamento delle
imprese. Il lavoro è diventato meno flessibile e la burocrazia, anche dopo la
spending review, è rimasta la solita macchina “trita-imprese”». Venturi
prosegue il suo intervento asserendo che l’economia illegale – che rappresenta
l’11% del PIL, ovvero 174 miliardi – elude le tasse, facendo concorrenza sleale
a quelle aziende che, invece, operano secondo le vigenti normative. Tutti
questi fattori hanno ovviamente determinato, tra il 2008 e il 2013, la chiusura
di circa 224.000 aziende. Per dare un’idea di quanto la situazione stia
peggiorando, basti pensare che ogni giorno, nel nostro Paese, chiudono in media
5 negozi ortofrutticoli, 4 macellerie, 42 dell’abbigliamento, 43 ristoranti e
40 pubblici esercizi. Ad aggravare ulteriormente questo quadro sono anche il
reddito degli italiani (che registra un calo di ben 238 miliardi) e il debito
pubblico, per non parlare poi dell’aleatoria riforma del sistema pensionistico
e della grave piaga della disoccupazione giovanile e femminile. Marco Venturi
si augura anche che
«il nuovo Governo
possa garantire, accanto alla necessaria stabilità politica, sviluppo
economico, tenuta delle imprese, crescita dell’occupazione e riforme
istituzionali. Abbiamo bisogno – aggiunge – di una vera riforma che riduca la pressione fiscale e valorizzi le
imprese e il lavoro rispetto alle rendite ed ai patrimoni». Nel frattempo
la Corte dei Conti avverte che il tasso di corruzione in Italia è
drammaticamente aumentato: su 800 miliardi di spesa pubblica ne vengono
sottratti 60. «Senza adeguati finanziamenti
alle piccole e medie imprese–
prosegue il presidente della Confesercenti –
si fermano gli investimenti e l’occupazione, aprendo la porta all’usura (…).
Senza legalità (…) il nostro Mezzogiorno rimane sotto ricatto e l’intero Paese
ne è condizionato». Il presidente Venturi, inoltre, avanza cinque proposte
utili a risollevare le sorti di tutti quegli imprenditori che, a causa della
grave recessione economica patita nel corso dell’ultimo lustro, hanno dovuto chiudere
le proprie attività: il pagamento, da parte dello Stato, dei debiti contratti
con le imprese; la riduzione delle sanzioni per ritardato pagamento di tributi
regolarmente dichiarati; il contenimento di mora, interessi ed agio relativi al
debito fiscale; lo stop al pignoramento della prima casa ed impignorabilità
dell’immobile in cui opera l’impresa; prima la contestazione della legittimità
dell’imposta, poi il pagamento della stessa. Il presidente Venturi, infine, ribadisce
il suo duro no alla TARES e all’aumento dell’IVA, alle liberalizzazioni che
distruggono le imprese e i nuclei urbani e alle sproporzionate sanzioni di
Equitalia a carico di chi non dichiara o non può pagare. Esprime, invece, il
suo favore riguardo alla detassazione e alla defiscalizzazione per la nuova
occupazione per tre anni e alle nuove risorse ai Confidi e mini bond alle
imprese con tutoraggio delle associazioni. «Coinvolgeremo
le istituzioni a tutti i livelli, nazionali e territoriali. Ovviamente non ci
limiteremo a proporre ed intorno a questi temi metteremo in modo l’intera
Confederazione, le categorie ed il territorio. Ognuno farà la sua parte». Francesco Castaldi
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