domenica 30 giugno 2013

L’ITALIA PARLA IMPRESA

Durante l’assemblea elettiva della Confesercenti, tenutasi presso l’Auditorium della Musica di Roma il 19 giugno scorso, il presidente Marco Venturi, nella sua breve relazione, ha evidenziato le problematiche che hanno attanagliato le piccole e medie imprese nell’arco dell’ultimo quinquennio. «La pressione fiscale è sensibilmente aumentata, anche e soprattutto per le imprese. Il credito si è ridotto drasticamente nelle quantità ed è aumentato sensibilmente nei costi. Il Governo deve sostenere la ricapitalizzazione dei Confidi in modo da rendere più fluido e più consistente il finanziamento delle imprese. Il lavoro è diventato meno flessibile e la burocrazia, anche dopo la spending review, è rimasta la solita macchina “trita-imprese”». Venturi prosegue il suo intervento asserendo che l’economia illegale – che rappresenta l’11% del PIL, ovvero 174 miliardi – elude le tasse, facendo concorrenza sleale a quelle aziende che, invece, operano secondo le vigenti normative. Tutti questi fattori hanno ovviamente determinato, tra il 2008 e il 2013, la chiusura di circa 224.000 aziende. Per dare un’idea di quanto la situazione stia peggiorando, basti pensare che ogni giorno, nel nostro Paese, chiudono in media 5 negozi ortofrutticoli, 4 macellerie, 42 dell’abbigliamento, 43 ristoranti e 40 pubblici esercizi. Ad aggravare ulteriormente questo quadro sono anche il reddito degli italiani (che registra un calo di ben 238 miliardi) e il debito pubblico, per non parlare poi dell’aleatoria riforma del sistema pensionistico e della grave piaga della disoccupazione giovanile e femminile. Marco Venturi si augura anche che
«il nuovo Governo possa garantire, accanto alla necessaria stabilità politica, sviluppo economico, tenuta delle imprese, crescita dell’occupazione e riforme istituzionali. Abbiamo bisogno – aggiunge – di una vera riforma che riduca la pressione fiscale e valorizzi le imprese e il lavoro rispetto alle rendite ed ai patrimoni». Nel frattempo la Corte dei Conti avverte che il tasso di corruzione in Italia è drammaticamente aumentato: su 800 miliardi di spesa pubblica ne vengono sottratti 60. «Senza adeguati finanziamenti  alle piccole e medie imprese– prosegue il presidente della Confesercenti – si fermano gli investimenti e l’occupazione, aprendo la porta all’usura (…). Senza legalità (…) il nostro Mezzogiorno rimane sotto ricatto e l’intero Paese ne è condizionato». Il presidente Venturi, inoltre, avanza cinque proposte utili a risollevare le sorti di tutti quegli imprenditori che, a causa della grave recessione economica patita nel corso dell’ultimo lustro, hanno dovuto chiudere le proprie attività: il pagamento, da parte dello Stato, dei debiti contratti con le imprese; la riduzione delle sanzioni per ritardato pagamento di tributi regolarmente dichiarati; il contenimento di mora, interessi ed agio relativi al debito fiscale; lo stop al pignoramento della prima casa ed impignorabilità dell’immobile in cui opera l’impresa; prima la contestazione della legittimità dell’imposta, poi il pagamento della stessa. Il presidente Venturi, infine, ribadisce il suo duro no alla TARES e all’aumento dell’IVA, alle liberalizzazioni che distruggono le imprese e i nuclei urbani e alle sproporzionate sanzioni di Equitalia a carico di chi non dichiara o non può pagare. Esprime, invece, il suo favore riguardo alla detassazione e alla defiscalizzazione per la nuova occupazione per tre anni e alle nuove risorse ai Confidi e mini bond alle imprese con tutoraggio delle associazioni. «Coinvolgeremo le istituzioni a tutti i livelli, nazionali e territoriali. Ovviamente non ci limiteremo a proporre ed intorno a questi temi metteremo in modo l’intera Confederazione, le categorie ed il territorio. Ognuno farà la sua parte». Francesco Castaldi

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