domenica 30 giugno 2013

«BISOGNA CREARE LAVORO»

In seguito alle parole di Marco Venturi, incontriamo Francesco Pezzullo, presidente della Confesercenti Isola d’Ischia, che era presente all’assemblea nazionale accompagnato da una delegazione, formata dal direttore isolano Claudio Cigliano, dal delegato cittadino per il comune di Forio Mariarosaria D’Abundo, dal presidente FIBA Giuseppe La Franca e dal presidente dell’ANVA Luigi Monti. Pezzullo dichiara che, nel corso dell’assemblea elettiva nazionale, la delegazione ha potuto discutere sulle problematiche relative alla piccola e media impresa con il presidente nazionale Marco Venturi, riconfermato alla presidenza nazionale della Confesercenti.


Presidente, qual è l’attuale situazione della piccola e media impresa isolana?
«Oggi ormai sulla micro impresa e sulla crisi si sono spesi fiumi d’inchiostro. Adesso bisogna trovare la strada e non le scuse. È necessario rimboccarsi le maniche, essere uniti e lavorare tutti insieme per la rinascita della nostra isola».

In che modo, secondo lei, è possibile risollevare l’economia della nostra isola?
«Attraverso una seria e capillare programmazione turistica di tutti i comuni, uniti per il bene di tutta la collettività. Bisogna destagionalizzare per sfruttare al meglio le nostre risorse: mare, terme, enogastronomia e cultura. Intervenire sui trasporti marittimi e terrestri, in modo tale da renderli efficienti e meglio fruibili da cittadini e turisti. Aprire una finestra sulla costa laziale, intensificando i rapporti commerciali. Sarebbe possibile, inoltre, creare collegamenti tra Ischia e Torregaveta».

Quali idee, invece, per aiutare più nel concreto la PMI?
«Anzitutto, per aiutare concretamente la piccola e media impresa, è necessario permettere un più celere ed agevole accesso al credito. Infatti, con delle piccole somme (dai 10.000 ai 30.000 euro), sarebbe possibile salvare tantissime aziende, che invece oggi sono costrette a chiudere perché le banche concedono un “ombrello” fiscale durante la stagione estiva, per poi togliertelo all’inizio dell’inverno».

Nel corso del seminario Ischia job & opportunity, tenutosi lo scorso 10 giugno presso il Centro Congressi di Forio, si è parlato anche della grave piaga della disoccupazione femminile e giovanile: quali soluzioni possibili?
«Bisogna favorire l’interscambio informativo riservato alle imprese del commercio, dei servizi, del turismo e dell’artigianato, anche mediante incentivi concessi dai soggetti istituzionali per le assunzioni di personale dipendente e/o collaboratore. Fornire servizi di affiancamento e supporto alle imprese mediante una piattaforma di consulenza ed assistenza. Tutelare le imprese per la selezione di stagisti e tirocinanti mediante processi virtuosi anche in affiancamento formativo. Per qualsiasi informazione relativa a queste opportunità, è possibile rivolgersi alla sede Confesercenti Isola d’Ischia».

Quindi la Confesercenti si sta impegnando per tutelare le imprese isolane?
«Oggi le associazioni hanno il dovere di dare speranze alle PMI. Siamo l’anello di congiunzione tra le imprese, le Istituzioni e le banche, anche perché oggi il sistema creditizio è molto “abbottonato”, quindi le associazioni di categoria, con le proprie organizzazioni creditizie (Confidi), rappresentano un’opportunità importante per colmare il gap del rating, che è l’ostacolo più grande per le piccole e medie imprese  per l’ottenimento del credito».

In che modo intendete risolvere alla radice il sempre più diffuso problema degli ambulanti abusivi sul nostro territorio?
«Proprio in questi giorni abbiamo messo a protocollo una nota, inviata ai sei comuni e ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine, evidenziando che, con l’approssimarsi delle stagione estiva, è già ripreso sul territorio isolano il commercio ambulante abusivo. Tale fenomeno, com’è noto, è per vari motivi dannoso per l’economia dell’isola d’Ischia e per la fiscalità generale ed è contro ogni normativa amministrativa, fiscale ed igienico-sanitaria. Esso lede gravemente l’immagine dell’isola stessa agli occhi dei turisti e dei cittadini, creando un’illecita concorrenza agli operatori economici del territorio, che quotidianamente restano aperti in un periodo di crisi molto profonda».

Ecco i numeri che la Confesercenti ha raccolto in merito alle ingenti somme di denaro che, a causa del commercio abusivo, fuoriescono dall’isola.
100 (ambulanti) x € 200 (al giorno pro capite) = € 20.000
€ 20.000 x 30 (giorni) = € 600.000 (al mese)
€ 600.000 x 5 (mesi) = € 3.000.000 ca. portati via dal nostro territorio, senza pagare alcuna tassa.

È da precisare che la Confesercenti non è contro tutti, anzi essa più volte ha proposto l’individuazione di un luogo dove poter svolgere un mercatino etnico, per dare la possibilità a chi sta in regola di portare a casa il pane quotidiano. F.C. 

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