sabato 6 luglio 2013

APONTE “ARPIONA” LA CAREMAR

Venerdì scorso sono state finalmente aperte le buste per l’affidamento della compagnia di navigazione marittima Caremar. Il bando di gara è stato vinto dalla cordata Snav-Rifim, che ha avanzato un’offerta di ben 6 milioni di euro per la compagnia e altri 10,7 milioni annui per la sovvenzione prevista per ottemperare agli obblighi di servizio pubblico. Colpo grosso dell’armatore e patron della Msc Gianluigi Aponte, che sbaraglia la concorrenza insieme alla Rifim, azienda guidata dalle famiglie napoletane D’Abundo e Rizzo, che è direttamente legata alla Medmar, l’altra compagnia privata che da diversi anni effettua regolarmente le sue tratte nel Golfo di Napoli. Esce sconfitta da questa eterna disfida la cordata dell’armatore di origini elleniche Alexis Tomasos, proprietario della TTT    Lines, che aveva avanzato una proposta ingente (6.000.100 euro più 14,9 milioni per la sovvenzione annua). Di questo gruppo facevano parte anche la Davimar Eolia, la Partenopea Marittima, la Marworld Ship Management di Domenico Marrazzo e gli imprenditori isolani, tra i quali anche il fratello del senatore ed ex sindaco di Lacco Ameno Domenico De Siano. Amara delusione anche per l’Alilauro-Gruson. L’azienda del “senarmator” Salvatore Lauro, nonostante gli sforzi profusi, non riesce ad aggiudicarsi la Caremar. Per la cronaca, Lauro aveva offerto 6.000.060 di euro per la società e altri 13,3 milioni per i contributi statali. E nel frattempo si attende la riunione, fissata per lunedì 15 luglio, nel corso della quale la commissione aggiudicatrice, costituitasi al termine della presentazione delle offerte avvenuta venerdì 28 giugno, procederà ufficialmente all’affidamento della Caremar alla vincitrice della gara. Salvo clamorosi epiloghi, la Caremar sarà ceduta alla Snav-Rifim. 
Un affidamento che già sta facendo discutere l’opinione pubblica isolana. Strascichi polemici a parte, bisogna considerare l’ennesimo sonoro ceffone che il trasporto pubblico ha ricevuto con questa scellerata corsa alla privatizzazione dell’unica azienda pubblica presente sul territorio campano. L’assessore Sergio Vetrella, negli ultimi anni, ha fornito sufficienti prove della sua incompetenza nel gestire la cosa pubblica, facendo sprofondare ancor più nel baratro il già farraginoso e deficitario sistema dei trasporti pubblici in Campania, sia marittimi sia terrestri. Auspichiamo che l’Antitrust svolga il proprio lavoro in maniera puntuale ed efficace, in modo tale da impedire qualsivoglia tentativo di oligopolio da parte della Rifim (alias Medmar) nella gestione della corse per e da Napoli. In molti sono a temere, infatti, la concretizzazione di un simile scenario, concretamente pronosticabile considerando la scarsa lungimiranza e il bassissimo profilo istituzionale di Vetrella. Per poterne capire di più non ci resta che attendere la riunione di mercoledì, quando apprenderemo con maggiore esattezza le intenzioni di Gianluigi Aponte per quanto concerne l’effettiva gestione da parte della Snav della ormai ex Caremar. I pendolari potranno usufruire di un servizio che finalmente rispetti standard qualitativi degni di una compagnia di navigazione efficiente e competitiva? E soprattutto: come verranno riprogrammate le tariffe? Assisteremo al solito salasso oppure esse saranno modulate in base alla qualità del servizio realmente offerto alla clientela? Domande certamente scomode e pungenti, ma che meriterebbero di ottenere risposte chiare e univoche. I cittadini hanno la necessità di avere un servizio di trasporti pubblici che possa garantire loro il tanto auspicato diritto alla continuità territoriale, concetto di cui alcuni amministratori si riempiono la bocca per ingraziarsi e tener buono l’elettorato e che poi, quando nessuno guarda, sono pronti a calpestare senza alcun ritegno.

Ecco in breve le tre offerte presentate per ottenere l’affidamento della Caremar:

CORDATA SNAV: € 6.000.000 + 10,7 mln di euro per contributi statali.

Cordata TTTLines: € 6.000.100 + 14,9 mln di euro per contributi statali.


Cordata Alilauro-Gruson: € 6.000.060 + 13,3 mln di euro per contributi statali.

Francesco Castaldi

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